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Gay & Bisex

Pomeriggio a Parigi


di svuotocazzi
16.12.2016    |    7.519    |    2 9.4
"Mi avvicino a lui e inizio ad accarezzarlo sul pacco..."
Dopo la scopata della mattina, mi sono lavato e sono uscito di casa. Girare per Parigi mi riempie sempre di allegria, non so esattamente perchè: è una delle città che amo maggiormente e oggi è pure una bella giornata di sole, nonostante l'inverno ormai alle porte.
Verso le quattro di pomeriggio l'amico che mi ospita mi scrive un messaggio e mi dice che finirà di lavorare un po' tardi. Insomma, non rientrerà a casa prima delle nove e mezza. Gli rispondo di non preoccuparsi e che comunque andremo a cena da qualche parte, come ci eravamo messi d'accordo. Nel frattempo il sole sta tramontando e inizia a sentirsi il freddo della stagione. Non ho molta voglia di rientrare a casa e restare lì ad aspettare il mio amico. Decido quindi di cercare un “localino” dove gustare le bellezze cittadine. Tra i tanti che trovo su internet, mi attira una sauna (eh sì, ho un debole!): non è lontana da dove sono io e nei commenti si parla di una clientela fatta di turisti e di parecchi uomini di colore. Direi che è perfetta! È da un po' che non mi faccio montare da qualche africano.
Prendo la metro e non ci metto molto a raggiungere la sauna. Pago l'ingresso e mi dirigo verso gli spogliatoi. Sembra esserci molta gente e, proprio come avevo letto su internet, di maschi di colore se ne vedono parecchi. Inizio a girare per il locale che si sviluppa su vari piani e ha tutto quanto si poteva sperare. Non ho subito voglia di scopare, per cui entro nella sauna secca e mi siedo a rilassarmi. Il via vai è continuo e dopo una decina di minuti mi trovo lì dentro da solo. Sto quasi per alzarmi quando entra un bel ragazzo, dal fisico definito e con la testa rasata. L'avevo già notato prima e sembra che pure lui mi avesse già puntato in precedenza visto che, con tutta la sauna vuota, si piazza proprio davanti a me, rimanendo in piedi e portandosi le braccia sui fianchi. Non credo di sbagliarmi sulle sue intenzioni e allungo una mano a massaggiargli il pacco: lo guardo in volto e nella penombra lo vedo sorridere compiaciuto. La sua reazione mi incoraggia e gli slaccio l'asciugamano per scoprirgli il cazzo. Il pisello pende verso il basso e già da moscio lascia intuire delle buone dimensioni. Lo afferro, iniziando un lento avanti e indietro per fargli prendere un po' di turgore, e appena è barzotto avvicino la mia bocca. Gli dò alcune leccate e me lo faccio entrare in bocca piuttosto lentamente. Inizio a succhiarlo con gusto, sa di maschio e di sapone, segno che il ragazzo si è lavato da poco. Mi mette una mano dietro la nuca e inizia a impormi un ritmo più deciso. Bene! È deciso il francese! E io lo accontento iniziando a succhiare con maggiore foga. Lo sento crescere nella mia bocca e assumere una piena durezza. Saranno una ventina di centimetri leggermente curvati verso destra, con una cappella consistente e un paio di grosse vene sui lati. Me lo faccio entrare a fondo in gola, trasmettendo piacere sia a me, sia a lui. Il maschio si passa l'asciugamano attorno al collo e mi afferra la testa con entrambe le mani tenendomi fermo. Lo lascio fare volentieri e subisco i suoi movimenti sempre più veloci. Lo lascia scorrere velocemente sulle mie labbra e appena la cappella mi arriva alle tonsille lo tiene fermo per un po' a godersi la piacevole sensazione. La situazione mi arrapa di brutto e con la mano destra mi afferro il cazzo che, ormai dritto, reclama attenzioni sotto il mio asciugamano.
Ogni tanto gli escono dalla bocca dei gemiti rochi, nessuna parola interrompe questa pompa gustosa. Ad un certo punto, decido di fermarlo prima che mi risbatta in bocca il cazzone, lo afferro con una mano e ne ammiro la lunghezza. È proprio un bel palo e ho voglia di provarlo in culo. Mi sollevo rapidamente, mi giro e mi inginocchio sulla panca in legno porgendogli il sedere. Ci mette un po' a reagire, ma dopo alcuni istanti lo sento muoversi e appoggiarmi il pisello sul buco per farmi sentire tutta la sua durezza. Si sputa un grumo di saliva sulla mano e inizia a spalmarsela sul cazzo preparandolo all'ingresso. Io mi rilasso e sento la cappella premere sulla mucosa. Con un bel colpo deciso affonda nel mio buco e, sempre in francese, commenta il calore del mio culo. Mi godo l'ingresso del palo e lo sento scorrere dentro di me. Il maschio è infoiato, mi afferra per i fianchi con entrambe le mani e prende a scoparmi con grande rapidità. Ci sa proprio fare il ragazzo e il culo mi si bagna parecchio. Molte sono le sensazioni che mi arrivano al cervello: il rumore dei suoi gemiti, le sue imprecazioni e il suono delle sue palle che sbattono decise contro il mio buco. A un certo punto il suo cazzo si ingrossa e lo sento mormorare qualcosa: sta per venire, ma non voglio farmi schizzare dentro. Lo faccio uscire e rapidamente mi infilo il cazzo in gola, giusto in tempo per sentirlo sborrare. Quasi non la sento in bocca, mi scende diretta in gola. Non riesco ad apprezzarne il sapore, ma è davvero molta.
Finisce di scaricarsi e lo faccio uscire, dandogli un'ultima leccata. Mi ricompongo ed esco dalla sauna ringraziandolo.
Ho bisogno di rinfrescarmi un attimo: cerco le docce e mi dò una bella lavata. Mi asciugo un po' e faccio un salto all'ingresso del locale dove c'è un tavolo con dell'acqua e qualche bevanda. Lo stare così a lungo nella sauna mi ha fatto sudare parecchio e ho bisogno di bere qualcosa di fresco. Leggermente rinfrancato, riprendo a girare per i piani e mi accorgo che c'è anche una stanza con glorihole. L'intensa esperienza appena vissuta non mi ha certo fatto passare la voglia di cazzo. All'interno la stanzetta è quasi completamente buia e all'inizio mi sembra non ci sia nessuno, ma avvicinandomi al buco centrale mi accorgo di essermi sbagliato. Dal foro, esattamente all'altezza della mia testa, esce un bel cazzone di colore, più lungo, più spesso del precedente e già quasi del tutto in tiro. Inizio subito a succhiare e percepisco che il maschio dall'altra parte ha voglia di scaricarsi in fretta. I cazzi di colore hanno davvero un altro sapore che mi ha sempre fatto eccitare come una vacca. Reggo il pisello con una mano e mi accorgo di non riuscire a infilarmelo tutto in bocca: quasi punto nell'orgoglio dò una spinta un po' più forte e sento la cappella farsi strada nella mia gola, fino a toccare il fondo. Il maschio urla di stupore, non deve essere abituato a farsi accogliere in tutta la sua lunghezza. Continuando a succhiare, con la mano riesco a sentire i coglioni che pendono verso il basso: sono davvero grossi e già mi pregusto la sborra che berrò da lì a poco.
Il toro gradisce le mie attenzioni e sbatte con forza contro la parete che ci separa. Vorrei però sentirlo meglio. Mi stacco e decido di passare dall'altra parte: salgo i pochi gradini che permettevano al manzo di avere il cazzo all'altezza della mia bocca e mi trovo davanti un toro di tutto rispetto. È alto e con un fisico definito da parecchio sport. Sono piacevolmente sorpreso dall'aspetto del mio partner e, da docile bocchinaro quale sono, mi inginocchio subito a terra riprendendo a lavorargli il cazzo con tutta la mia maestria. È lui a prendere in mano la situazione, mi blocca la testa con una mano e mi scopa la gola con il suo bastone. Dà colpi sempre più rapidi finchè lancia un urlo di soddisfazione e mi riempie la bocca di sborra. È un fiume e sono costretto a inghiottire per quattro volte ampie sorsate di sperma, prima che finisca di svuotarsi completamente. Continuo a succhiarlo con maggiore lentezza, ripulendogli il membro da ogni traccia di seme. Il negrone sembra spossato, si riappropria del suo cazzo e se ne va, sorridendomi nella penombra e lasciandomi a terra a leccarmi le labbra.
Questo bel bocchino mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca, non per il sapore della sborra (che era dolcissima), ma per non essermi fatto aprire il culo da un cazzo di quella portata. In effetti il mio buco, ancora ben aperto dall'esperienza della sauna, reclama attenzione.
Salgo al piano dei camerini e noto vari maschietti di un certo interesse. Mi apparto con qualcuno e ne svuoto anche un paio, ma non sono ancora soddisfatto. Sono appena uscito da uno stanzino, dove un turista peruviano mi ha appena farcito il culo di sborra, e mi sto dirigendo alle docce, quando incrocio lo sguardo di un altro maschio di colore. Lo avevo già visto prima, ma non credevo di interessargli. E invece adesso si ferma a guardarmi e, appoggiato all'ingresso di un camerino, si massaggia la patta con aria voluttuosa: deve avermi sentito scopare con il sudamericano e gridargli la mia voglia di sborra.
Mi avvicino a lui e inizio ad accarezzarlo sul pacco. Ha capito che sono una troia e voglio dimostrarglielo. Lui si lecca le labbra, mi prende per un braccio e mi spinge nel camerino, chiudendo la porta dietro di sé. Io resto girato di spalle e anzi inarco il culo, a chiarirgli le mie intenzioni. Il ragazzo mi stupisce: si inginocchia e inizia a leccarmi, partendo dal fondo della schiena e scendendo verso il buco, ancora bagnato dallo sperma del peruviano. L'odore e il sapore della sborra lo eccitano e appena arriva al foro prende a lappare con grande passione, trasmettendomi un piacere perverso. Mi lascio andare a profondi sospiri e mi rilasso completamente, tenendogli ferma la testa contro il mio culo con l'aiuto di una mano. Il buco si apre del tutto e sento chiaramente dei liquidi uscirne: è la sborra del peruviano, che il negrone si gusta a lungo, approvando con frequenti mugugni.
Quando si accorge che non c'è più traccia di sborra dentro di me, si alza e punta la sua cappella contro di me. Il cazzo gli si è indurito completamente e lo sento impalarmi con lentezza. È più spesso di quanto mi fosse sembrato toccandoglielo prima. Le sue palle toccano il mio culo, lui si ferma, mi prende la testa e la gira all'indietro iniziando a slinguarmi con passione. Sento nella sua bocca il sapore dei miei umori e rispondo al bacio con ardore. Lui inizia a scoparmi ed è costretto a staccarsi dalle mie labbra per dedicarsi completamente alla monta. È proprio uno stallone e mi scopa con una rapidità che quasi mi toglie il fiato. Ho il culo aperto come poche altre volte e lui sembra gradire la calda morbidezza del mio corpo.
Ad un certo punto estrae del tutto il suo palo, io giro la testa e lo vedo appoggiato alla parete del camerino, ansimante e con il suo cazzone lucido che oscilla all'aria. Sembra quasi volersi scansare, come se non avesse intenzione di arrivare alla sborrata. Mi prende il sospetto che possa lasciarmi lì sul più bello e andarsene a svuotarsi da qualcun'altro. Decido di sorprenderlo, mi abbasso e prendo a succhiargli il grosso cazzo nero: ancora una volta il sapore del mio culo mi dà alla testa e impongo alla pompa un ritmo intenso, fino quasi a soffocarmi. Mi stacca e mi fa rigirare. Ha deciso di finire quello che ha iniziato, punta deciso il cazzo al mio buco e sprofonda dentro di me. Ci lasciamo andare entrambi a un gemito di godimento. Il toro ha finalmente capito con chi ha a che fare e prende a sbattermi con una forza sempre maggiore che mi rende difficile reggermi in piedi.
Io godo di questo trattamento e aiuto l'inculata andandogli incontro con il peso del mio corpo. Il rumore è sempre più forte e lo incito in inglese a scoparmi come una vacca. Prendo a muovere i muscoli del mio sfintere e lui decide di godersi le mie contrazioni piantandosi in fondo al mio retto. Ansima con un'intensità sempre maggiore e io sento il suo cazzo pulsare distintamente dentro di me. Fermo ogni mio movimento e, piegando il busto in avanti, mi offro a lui completamente. Lo stallone riprende a sbattermi con la stessa forza di prima. Sento che è vicino a godere, il suo cazzo è teso all'inverosimile dentro di me e sulle cosce mi colano flussi di umori usciti dal mio buco. Dà ancora un paio di botte e, dandomi della puttana in francese, inizia a pomparmi sperma nel culo. Ne ha tanto, distinguo almeno otto schizzi che non riesco a trattenere completamente dentro di me: un nuovo rivolo mi scende lungo la gamba e un intenso odore di sperma si diffonde nell'aria.
Lentamente si riprende dall'orgasmo e si sfila dal mio culo. Sbuffando per il piacere provato si sgrulla il pisello. Io mi giro, gli prendo in mano il cazzo che ancora conserva una piena durezza e gli porto alcune dita al mio buco grondante di sborra, per fargli capire quanto sono aperto dopo il suo passaggio. Mi infila comodamente tre dita e, lorde di sperma, me le fa ripulire con la lingua. È la goccia che mi fa scoppiare: mi afferro il cazzo con la mano, lo smanetto rapidamente e riverso il mio piacere contro il suo pube, sporcandogli il suo bastone con vari schizzi di sborra. Lui sorridendo mi spinge la testa verso il basso e capisco che vuole che lo ripulisca completamente. Con la lingua raccolgo il mio stesso seme e assaporo per l'ultima volta il cazzo di questo bel toro.
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